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Presidente UEFA chiede sostegno UE

Il presidente UEFA Michel Platini ha parlato del “rapporto di fiducia” che esiste tra UEFA e Unione Europea durante il discorso ai ministri dello sport UE a Roma e ha chiesto collaborazione continua su questioni di interesse reciproco.

Il Presidente UEFA Michel Platini
Il Presidente UEFA Michel Platini ©UEFA.com

Il presidente UEFA Michel Platini ha accolto con favore il “rapporto di fiducia” che esiste tra UEFA e Unione Europea – che rispecchia il dialogo costruttivo di lunga data, nonché i recenti accordi tra le parti.

In un discorso programmatico durante una riunione dei ministri dello sport dell'UE a Roma martedì, il presidente Platini ha colto l'occasione per celebrare l'accordo di cooperazione tra UEFA e Commissione Europea, siglato la settimana scorsa a Bruxelles.

Il presidente UEFA ha chiesto una collaborazione continua con l'UE su questioni di interesse reciproco, e ha sollecitato la collaborazione tra le parti per garantire che anche in futuro lo sport si basi su valori come "onestà, sostenibilità e solidarietà".

Nel suo discorso, il presidente Platini ha invitato in particolare i ministri dello sport dell'Unione europea a condannare le proprietà di terzi dei calciatori, nonché a sostenere pienamente le misure di fair play finanziario promosse dalla UEFA per salvaguardare la stabilità futura del calcio europeo a livello di club.

"Voglio esporre alcune idee che ritengo aiuteranno a mantenere degli alti standard morali nel calcio, in un'ottica a lungo termine per questo sport", ha dichiarato Platini in apertura del suo discorso. "Confido sul vostro sostegno attivo su questi temi fondamentali, perché possiamo ottenere di più insieme che da soli, e perché il progresso per uno significa progresso per tutti".

"In diverse occasioni negli ultimi anni ho espresso la mia preoccupazione per il numero crescente di pratiche immorali che stanno accadendo ai margini della piramide del calcio. Sapete tutti quanto io sia determinato nel debellare queste piaghe. Non credo che possiamo risolvere questi problemi restando zitti, ignorandoli o facendo finta che non esistano. Piuttosto bisogna fare il contrario. Queste pratiche richiedono azioni concrete, energia e un impegno collettivo".

Il presidente Platini ha chiesto una forte condanna per le proprietà di terze parti di giocatori. "Con metodi insidiosi e obiettivi spietati, questo fenomeno, che mostra un palese disprezzo per la dignità umana, si scontra con l'integrità delle nostre competizioni, e anche con il finanziamento dello sport di base. Questa pratica terribile, vista in precedenza solo in Sud America, si sta ora diffondendo in tutta Europa".

Il presidente UEFA ha detto che la pratica viola i principi della dignità umana della 'carta dei diritti fondamentali' dell'Unione europea. "La proprietà di terze parti dei giocatori - per dirla senza mezzi termini - comporta che un giocatore venga letteralmente "suddiviso" per interessi economici che vengono poi condivisi tra uno o più fondi di investimento. I giocatori in questione perdono la loro libertà contrattuale, mentre i proprietari del cartellino fanno un abuso del potere d'acquisto per fini lucrativi a spese dei calciatori. In poche parole, vengono privati del libero arbitrio.

“Cosa pensate che accadrà - si è domandato il presidente Platini - se lo stesso proprietario avrà diversi giocatori in squadre diverse della stessa competizione? La risposta è semplice: l'incubo delle partite truccate potrebbe diventare più di un semplice pensiero nelle teste malate di questi agenti. I valori fondamentali di integrità e trasparenza, che dovrebbero essere parte integrante nello sport, vengono così disprezzati e violati". 

Il presidente Platini ha descritto la proprietà di terze parti come un complesso e sfaccettato fenomeno che sta minacciando l'etica dello sport a livello europeo. "Non c'è posto per la proprietà di terzi dei giocatori nello sport europeo. È pertanto necessario un quadro giuridico su misura. Se non riusciamo a far fronte nella maniera adeguata a questo fenomeno, non sarà solo una sconfitta per la UEFA, e neppure solo per il movimento sportivo, ma per tutta l'Europa. Vi è quindi l'urgente necessità di agire e reagire".

Passando al fair play, il signor Platini ha detto che le misure intraprese avevano l'obiettivo di garantire il futuro del calcio europeo. "In precedenza sono state introdotte e implementante riforme impensabili e si sono rivelate un successo", il suo pensiero. "Le fondamenta [per il fair play finanziario] si sono ristrette a due frasi: 'Si deve vivere secondo i propri mezzi' e 'C'è una linea che non deve essere superata'."

Il Presidente UEFA ha spiegato che la UEFA è stata costretta ad agire in quanto molti club erano vicini alla rovina dal punto di vista finanziario. "Abbiamo iniziato ad indirizzare il calcio verso la giusta strada – ha sottolineato -. Ognuno di noi deve misurare quanta strada abbiamo fatto. Le perdite aggregate tra i club europei, che avevano raggiunto €1,7 miliardi nel 2011, sono scese a €800 milioni nel 2013, un calo di oltre il 50% in meno di due anni. Grazie al fair play finanziario, stiamo andando nella giusta direzione”.

E comunque il signor Platini ha fatto sapere che le incertezze sul piano legale stanno ancora ostacolando il cammino. Ha chiesto sostegno contro chi cerca di far crollare il fair play finanziario e per far sì che la specificità dello sport venga garantita e liberata da tali incertezze.

Il signor Platini ha concluso accogliendo con favore il nuovo patto UEFA/UE firmato la settimana scorsa a Bruxelles, descrivendo l'accordo di cooperazione come "un passo avanti storico verso la polita dello sport europeo". "In questi giorni e in questi tempi, lo sport tende a compiacersi – ha concluso -. Non accontentiamoci. Lasciateci amare questo sport, lasciateci servirlo".